3830 recensioni a vostra disposizione!
   
 

FOURBI Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 9 agosto 1996
 
di Alain Tanner, con Karin Viard, Cécile Tanner, Antoine Basler (Svizzera, 1996)
Rosemonde ha venduto l'anima alla televisione: la propria storia (per farne un film), quella di otto anni prima, quando si era sbarazzata a forbiciate di uno che tentava di violentarla.

"Di storie, di finzioni, non ne esistono più perché la televisione le ha distrutte. Una specie di emorragia: come se tutta la mia sostanza umana fuoriuscisse da un rubinetto per finire nelle fogne." Lo diceva Tanner dieci anni fa, ed il film che gira oggi ruota ancora attorno al medesimo cruccio: come conservare l'autenticità dei rapporti umani, un minimo di verità quando incontri il tuo prossimo se il denaro, i mezzi di comunicazione, un'altra sorta di finzione prende ormai il sopravvento sulla realtà ed il nostro modo di affrontarla.

Temi più che legittimi: che gli autori del film (oltre a Tanner, lo scrittore romando Barnard Comment) traducono nella storia della ragazza avvicinata da gente di relativi scrupoli per appropriarsi della sua esistenza. Ma senza contare su due cose: l'amicizia che nasce - quasi a controvoglia- tra la scontrosa naturalezza di Rosemonde e la complessità intellettuale dell'attrice che dovrebbe interpretarla. E la resistenza della protagonista quando si accorge del colmo: per la conclusione della propria "storia" sono previsti due finali (grazie, TV interattiva), che gli spettatori possono ottenere a piacimento: colpevole nel primo, innocente nel secondo.

FOURBI, che in francese significa pasticcio, non è proprio quel pasticcio sul quale hanno ironizzato molti critici quando il film è stato presentato in maggio a Cannes: ma, certo, ha un avvio faticoso, con dei personaggi e degli schemi scontati, degli attori non proprio avvincenti forse perché diretti più pensando letteratura che comprensione, affetto o anche psicologia. E gli sfondi (a parte l'ormai solito Rodano, con il suo scorrere dietro al personaggio ripreso in travelling) non esattamente significativi.

Poi affiora una certa istintività della protagonista (Karin Viard), la professionalità un po' distaccata di colui che per anni è stato IL cineasta di casa nostra.


   Il film in Internet (Google)

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

 
Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO  Modifica la scheda